2. Gli dei della Grecia
2.1 Gli dei della Grecia
La religione degli antichi Greci era fantastica e affascinante come una fiaba. Tutto essi personificavano: il sole, il vento, i fulmini, la luna, i mari e i monti, i boschi e i fiumi, i fiori e i vulcani, gli animali; tutto per loro aveva una origine fantastica e strana, o esisteva per la virtù di qualche uomo di straordinaria potenza. Uomini soprannaturali, senza dubbio; ma, in fin dei conti, fatti di carne e d'ossa come noi, con le nostre stesse passioni, coi nostri medesimi sentimenti e bisogni, ingigantiti e portati alla massima espressione delle loro possibilità. Giove stesso, l'Iddio supremo, era quasi un uomo, e aveva la sua dimora su di un monte di questo mondo, sopra l'Olimpo che tutti i Greci potevano vedere; in una splendida reggia, immaginaria sì, ma che la fervida fantasia di quel popolo veramente e indubbiamente collocava e vedeva più in su delle nubi. Anche gli altri dei erano pressoché degli uomini, come noi generosi e puntigliosi, magnanimi e attaccabrighe, cattivi e buoni; da noi diversi perché dotati di poteri soprannaturali, e perché si nutrivano di celeste ambrosia e di un nettare che doveva mantenerli eternamente giovani e immortali. Con tutto ciò, ora... son tutti morti.
Perché l'Etna fuma e romba a volte tanto forte da far tremare la terra? Chi conduce a zonzo pel cielo il carro del sole? Perché stormiscono, agitandosi, le lunghe foglie delle canne? Perché tremolano sempre le fronde del pioppo? Chi parla, quando risponde la voce dell'eco? Chi fa precipitare i navigli tra Scilla e Cariddi? Chi frena i venti? Chi accumula i nembi e fa scoppiare i tuoni? Chi suscita e placa le onde del mare? Come è sorta la Terra? E chi v'ha innalzato le montagne? Chi vi ha sparso le isole e gli arcipelaghi? Chi sorregge tutte le cose create?
A tutte queste domande, a tutti questi problemi rispondevano immaginosamente i Greci. A tutte le forze della natura, a tutti i fenomeni e alle cose essi avevano dato una spiegazione, una finalità, una causa, non ricercandole, certo, scientificamente, perché allora la scienza - come l'intendiamo oggi - non esisteva, e neppure per mezzo del raziocinio, ma fantasticamente, tutto attribuendo a qualche Essere portentoso, del quale descrivevano minutamente i caratteri, le fattezze e la storia.
Con quale meraviglia, con quale attenzione i fanciulli greci dovevano apprendere la notizia di quegli esseri e di quei fatti! Con la stessa meraviglia con la quale voi ascoltate le favole e le fiabe. Senonché voi sapete che Cappuccetto Rosso, le Streghe, gli Orchi, i Maghi e le Fate non sono altro che fantasmi inventati per divertirvi, mentre, per i fanciulli del mondo antico, Ercole, Giove, gli Dei, le Ninfe, i Mostri, gli Eroi, erano personaggi veri, esistiti o esistenti. La Mitologia era la loro religione.
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