1.8 Alle Termopili
Il re Dario era morto, lasciando al figlio Serse l'incarico di far pagar cara ai Greci la sconfitta di Maratona. Serse si preparò, radunando in tre anni, fra i suoi cinquantasei popoli d'Asia, d'Europa e d'Africa, sudditi o vassalli, un'armata formidabile: Arabi su cammelli, Indiani ed Etiopi coperti di pelli leonine, tribù nomadi del Settentrione e cacciatori selvaggi, armati di soli lacci di cuoio... Traversarono l'Asia Minore; gettarono un ponte di barche sullo Stretto dei Dardanelli e, poiché il mare lo sfasciò, Serse, per impressionare i suoi Barbari, fece prendere le acque a bastonate.
- Avranno, i tuoi, coraggio di aspettarmi? - domandò egli burbanzosamente a uno Spartano.
- Certo! Noi abbiamo ordine di vincere o morire.
In sette giorni, lo Stretto fu passato. Invasa la Tracia, la Macedonia, la Tessaglia, nessuno poteva pensare di resistere; anche la Locride si piegò all'intimazione di ceder "la terra e l'acqua", e anche la Beozia, alle porte di Atene.
In tanto pericolo, Temistocle assume i pieni poteri; Aristide è richiamato dall'esilio. Avendo l'oracolo profetato che la salvezza degli Ateniesi era "nelle mura di legno", s'imbarcano sulle navi donne, fanciulli e ricchezze; trecento navi da guerra s'appostano alla punta settentrionale dell'Eubea. Settemila guerrieri, fra cui trecento Spartani con il loro re Leonida, si pongono a sbarrare il passo per terra nelle gole delle Termopili. Arrivano le avanguardie nemiche.
- Cedi le armi! - mandò a intimare Serse a Leonida.
- Vieni a prenderle! - fu la risposta.
- I Persiani ci sovrastano! - annunciano le vedette.
- Anzi, noi sovrastiamo a loro; - risponde Leonida dall'alto.
- Ma son tanti - esclama un altro - che le loro frecce oscureranno il sole!
- Meglio! Combatteremo all'ombra.
- Compagni! - furono le ultime parole di Leonida. - Stasera v'invito a pranzo dal dio Plutone.
Resistettero, finché un traditore non insegnò ai nemici un passaggio alle spalle. Quasi tutti i Greci, allora, abbandonarono le posizioni; ma Leonida, con i suoi trecento, non ripiegò; si scagliò di notte a capo basso contro i Persiani, e con tutti i suoi, eroicamente, dopo aver fatto strage, cadde.
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