1. All'ombra dell'Acropoli
    1. Un nanerottolo incappucciato
    2. Gli Spartani
    3. Guerre messeniche
    4. Colonie greche
    5. Atene
    6. Le leggi scritte col sangue
    7. Maratona
    8. Alle Termopili
    9. Le battaglie di Salamina, di Platea e di Micale
    10. La decadenza della Grecia
  2. Gli dei della Grecia
    1. Gli dei della Grecia
    2. Urano e Gea
    3. Saturno e Giove
    4. Guerre nelle quali le montagne diventano proiettili
    5. La famiglia degli dei cresce a vista d'occhio
1.8 Alle Termopili
Il re Dario era morto, lasciando al figlio Serse l'incarico di far pagar cara ai Greci la sconfitta di Maratona. Serse si preparò, radunando in tre anni, fra i suoi cinquantasei popoli d'Asia, d'Europa e d'Africa, sudditi o vassalli, un'armata formidabile: Arabi su cammelli, Indiani ed Etiopi coperti di pelli leonine, tribù nomadi del Settentrione e cacciatori selvaggi, armati di soli lacci di cuoio... Traversarono l'Asia Minore; gettarono un ponte di barche sullo Stretto dei Dardanelli e, poiché il mare lo sfasciò, Serse, per impressionare i suoi Barbari, fece prendere le acque a bastonate.
- Avranno, i tuoi, coraggio di aspettarmi? - domandò egli burbanzosamente a uno Spartano.
- Certo! Noi abbiamo ordine di vincere o morire.
In sette giorni, lo Stretto fu passato. Invasa la Tracia, la Macedonia, la Tessaglia, nessuno poteva pensare di resistere; anche la Locride si piegò all'intimazione di ceder "la terra e l'acqua", e anche la Beozia, alle porte di Atene.
In tanto pericolo, Temistocle assume i pieni poteri; Aristide è richiamato dall'esilio. Avendo l'oracolo profetato che la salvezza degli Ateniesi era "nelle mura di legno", s'imbarcano sulle navi donne, fanciulli e ricchezze; trecento navi da guerra s'appostano alla punta settentrionale dell'Eubea. Settemila guerrieri, fra cui trecento Spartani con il loro re Leonida, si pongono a sbarrare il passo per terra nelle gole delle Termopili. Arrivano le avanguardie nemiche.
- Cedi le armi! - mandò a intimare Serse a Leonida.
- Vieni a prenderle! - fu la risposta.
- I Persiani ci sovrastano! - annunciano le vedette.
- Anzi, noi sovrastiamo a loro; - risponde Leonida dall'alto.
- Ma son tanti - esclama un altro - che le loro frecce oscureranno il sole!
- Meglio! Combatteremo all'ombra.
- Compagni! - furono le ultime parole di Leonida. - Stasera v'invito a pranzo dal dio Plutone.
Resistettero, finché un traditore non insegnò ai nemici un passaggio alle spalle. Quasi tutti i Greci, allora, abbandonarono le posizioni; ma Leonida, con i suoi trecento, non ripiegò; si scagliò di notte a capo basso contro i Persiani, e con tutti i suoi, eroicamente, dopo aver fatto strage, cadde.
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