1.4 Colonie greche
Molte colonie avevano già stabilito i Greci, o ne stabilirono poi, in Italia e in tutto il bacino del Mediterraneo, dal Mar Nero alla Spagna, sulle coste d'Europa, d'Asia e d'Africa.
Quando la popolazione sovrabbondava, se ne mandava una parte lontano. Si consultava l'oracolo, si toglieva dal tempio un po' del fuoco sacro, dalla rocca un pugno di terra, e si andava.
Giunti sul luogo stabilito, s'inalzava un altare, vi s'immolava la vittima, si costruivano le case, i templi, le fortificazioni, le mura: sorgeva così e fioriva altrove, s'allargava con le conquiste, un nuovo lembo della madre patria.
Così diventarono greche tutte le isole dell'Arcipelago; così sorsero tante città sulle coste dell'Asia Minore e della Tracia, del Mar Nero e dell'Italia meridionale e in Sicilia; Cirene e altre nella Libia, Marsiglia in Francia e Sagunto nella Spagna...; tutte colonie che si reggevano libere e indipendenti, a monarchia o a repubblica, legate alla madre patria soltanto dalle comuni origini, dalla stessa lingua e dai medesimi costumi, dalla religione per cui avevan sempre sacri gli antichi e venerati oracoli. Si aiutavano, in caso di bisogno, e intervenivano ai Giuochi tradizionali: Istmici di Corinto, Pitici di Delfo, Nemei dell'Argolide, Olimpici di Olimpia nell'Elide: i quali ultimi si celebravano ogni quadriennio ed erano così importanti, che da essi i Greci numeravano gli anni. E Greci erano solo i popoli della Grecia e delle colonie; tutti gli altri venivano chiamati Barbari.
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