1.7 Maratona
Proprio in quei tempi, i Persiani avevano sottomesso molte colonie greche dell'Asia Minore. Essendosi queste ribellate ed essendo i Greci della madre patria accorsi in loro aiuto, il re Dario giurò di vendicarsi.
Egli ordinò che tutte le mattine, alzandosi, glielo ricordassero. I Greci avevano incendiato la sua città di Sardi? Ed egli doveva distruggere Atene! Ecco, ora, anche Ippia a incitarlo.
Il re Dario arma un poderoso esercito e manda il generale Mardonio.
- Dateci la terra e l'acqua! - intimano gli araldi a Sparta.
E gli Spartani, per accontentarli, li buttarono in un pozzo.
L'esercito di Mardonio fu disfatto dai Traci, la flotta dalle tempeste; vennero allora i generali Artaferne e Dati, con più gran numero di uomini e di navi. Arrivarono fin presso Atene, precisamente a circa 42 chilometri dalla città, nella pianura di Maratona. Qui erano schierati diecimila Ateniesi, sotto il comando di Milziade. Era il 26 settembre del 490 avanti Cristo. I Persiani erano centomila.
S'impegnò la battaglia. A sera venne ad Atene correndo, da Maratona, un guerriero: 42 chilometri tutti di corsa e tutti d'un fiato.
- Abbiamo vinto! - gridò, e cadde a terra esausto, morto.
Ecco perché le gare di corsa, per lo stesso percorso di 42 chilometri, si chiamano ancora maratone.
Un bel blocco di marmo, che i Persiani avevan portato per erigere un monumento alla loro vittoria, fu scolpito da Fidia, il quale ne trasse una Nemesi: la vendetta divina.
Artaferne e Dati si salvarono con la flotta. Milziade, corso a inseguirli, non riuscì; ragione per cui... fu multato e, non avendo di che pagare... messo in prigione, dove morì. Aristide, suo valoroso compagno d'armi, perché troppo ammirato e amato dal popolo, fu condannato all'ostracismo, sebbene onestissimo e integro cittadino.
Si dice che, votandosi per la sua condanna, un tale, analfabeta, gli si avvicinasse:
- Scrivi per me contro Aristide.
- Ma che male t'ha fatto?
- Non lo conosco, ma mi dà noia il sentirlo sempre chiamare il "giusto".
Primeggiò allora un altro, che pur aveva combattuto a Maratona: Temistocle.
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